giovedì, aprile 10, 2008

Disperate

Oggi, in una mattina uggiosa, pensavo a come potrei definire le donne.

d i s p e r a t e

ma mica tutto in negativo, nel senso che proprio la disperazione ci piace.

Mia madre si dispera se la casa è in disordine, io mi dispero se in una giornata prometto di fare 100 cose e non ne concludo una, mia sorella si dispera perchè la nana Giulla è disperatamente in lacrime (quindi cominciamo prestissimo a disperarci) e l'altra sorella si dispera perché ORMAI è vecchissima e nessuno la piglia...
contando che i suoi 30anni sono ben lontani dall'orizzonte...(postilla: di questo non mi dispero, del tempo intendo, forse per pura e semplice incoscienza volontaria)

Noi ci innamoriamo disperatamente, disperate usciamo dal lavoro per entrare in una casa in cui, all'occorenza, ci accolliamo anche la disperazione dei nostri uomini, disperazione che è come i funghi per il fegato....tossica e indigeribile visto che la disperazione maschile è tutta un'altra cosa..
Ma senza senso di conservazione ce ne appropriamo intossicandoci.

Oppure ci disperiamo perché la casa non contiene nessun uomo disperato che ci intossichi.

Ci disperiamo con professionalità, ridendoci su, quando l'umore tiene, piangendo per conto nostro quando anche l'umore è disperatamente andato.

Ci disperiamo con perseveranza...
Non ho ancora trovato un vero e proprio motivo, forse è la guerriera che è in noi, mescolata a un po' di quella Eva che per una cazzo di mela ci ha reso tutte
peccaminose peccatrici e magari è un po' della sua disperazione che ci è rimasta dentro...
Forse perché siamo mule, cocciute, che a costo di bruciarsi vive si lanciano nelle fiamme cantando iamme iamme (il buon Bisio docet)
Forse è solo che quando tutto crolla, quando tutto va con le gambe all'aria, noi prendiamo i pezzi caduti per terra, facciamo ordine, portiamo un po' di normalità e serbiamo per noi i cocci taglienti, quelli che feriscono...

Un abbraccio a tutte le donne, quelle che là fuori, nel mondo vero, si disperano con insana allegria...e a volte sono tristi.
Giusto il tempo di trovare un nuovo disperatissimo sorriso.

2 commenti:

collectif RAPA ha detto...

:)
Passami una surcura della felicita', che a sciropparmi questo tuo post sciroppato mi sono sciropposamente commossa!
Bello!
Alice disperatrice (come tutte) & scroppatrice (grasie a te, nee)

Mblue ha detto...

:-)
E' che la vita disperata e sciroppata la osservo sempre con grande amore....
e c'è pure chi dice che io non vado d'accordo con le donne...
epperforza...ci somigliamo troppo :-P
Ti preparo una surcura, la nascondo in un barattolone di nutella e te la mando nella grande mela...Mi han detto che la nutella non ha confini e non conosce dogane...praticamente il contenitore perfetto per il losco traffico di erbacce cuneesi! Un bacio a te, El Grinta e Mac in convalescenza