mercoledì, giugno 22, 2011

No sound

Ore 4.
Se urlo senza emettere un suono, chi mi sentirà?

lunedì, giugno 20, 2011

La locandiera

Che una pensa: "Ok, un intero week end di svacco e riposo.
Magari anche sesso (si, ragazzi, direi che ci vuole anche quello)"

e no, mia cara... NO NO NO :-)

Che venerdì suona il citofono in ufficio e apri la porta.

Ciao sono il tuo amico di Londra, ora sono in Italia
(direi che questo lo avevo capito aprendo la porta)
mi ospiti?

Certo che si, a me piace la casa rumorosa, odio il silenzio, odio la solitudine di quei muri.

Ehm... domani arriva il mio nuovo fidanzatino fresco fresco da Roma, ehm ehm... Ospiti anche lui?


E certo due, a me piacciono le storie d'amore,
anche se non sono la mia.


Poi passa l'istruttorino biondo più bello del pianeta.

Ciau Sciropz, pliz pliz pliz, mi presti l'auto così vado a prendere il mio amico del Triveneto e poi devo fare la spesa per i miei coinquilini... e poi te la lavo eh!

E certo tre, a me piace pensare che una cosa regalata vada condivisa, che se non è mai stata tua che fai la padrona a fare??
(il mezzo è un regalo dei miei: "per darla a un extracomunitario clandestino la diamo a te" ah beh...)

Ecco.
Il mio week end mi ha visto a piedi, con un biglietto dell'autobus tra le mani, senza sesso.

Ma con un sacco di persone intorno che a ogni ora mi cercavano, volevano incrociarmi, hanno riso con me, hanno fatto interminabili passeggiate.

Ognuna di loro aveva un pezzo di me, chi la casa, chi l'auto, chi il mio tempo, che mica posso raccontarvi tutto in un post.

Da tutte ho avuto un pezzetto di cuore.

A tutti è rimasta la mia voglia di vivere come se fossimo una grande famiglia, vivere come se anche quando fuori è un giorno fragile, qualcosa di sicuro, un porto in cui tornare c'è per tutti.

Forse anche per me.
Che dalla solitudine non riesco più a uscire. Come una grotta.

venerdì, giugno 17, 2011

non c'è altro posto - quindi qui

Sono settimane di apnea.
Nuova casa
(che ancora non decolla e la zavorra sono io)
Lavoro che non si capisce che fine farà
(e qui è SICURO che la zavorra non sono io, per me, ma sicuramente sono ancora per loro)
Strane richieste
(che proprio non capisco cosa vogliano zavorrare. Di sicuro non me)

e poi la rabbia.
FORTISSIMA, INTENSISSIMA, DOLOROSA.

Io sono arrabbiata.
Da morire.
Per tante, troppe cose.
Non ultimo sentire parlare di lei, la tua nuova vestale.

E CAPIRE PERCHE' SONO COSI' ARRABBIATA per una cosa così sciocca.
Perché lei è lo specchio di cosa ero DAVVERO io.
Lei è dove ero io, con lo stesso sguardo tuo che parla di lei come parlavi di me, con la stessa cura di lei, che prima era la mia.

Fortuna vuole, lei ha una zavorra sulle spalle che la terrà al sicuro da te.

E io sono arrabbiata.
Perchè ho creduto a un ruolo che invece era un altro.
E ci ho costruito sopra un progetto che NON POTEVA essere.
NON POTEVA
una delle mie azioni da ercolina sempre in piedi.

IO SONO ARRABBIATA CON TE.
E CON ME.
Da morire.

quindi smettila di parlarmi di lei, che somiglia così tanto a me.
Smettila.

martedì, maggio 03, 2011

La piccola fiammiferaia. Sono io o sei tu?

Io son pepia e mi lamento.
VERO.
Poi tu te ne esci con affermazioni che mi lasciano lì, in mezzo alla via.

Lui: sai una mia amica ha incontrato un uomo di colore che le ha chiesto il numero di telefono in tram
...
Ho pensato, ma vuoi vedere che è il tipo di sciropz e lo fa di mestiere di accalappiare così le persone?
Però poi no, questo è uno studente e blah blah blah.
...

Peccato che "il tipo di sciropz" è stata una storia, breve, un po' folle, che si è chiusa perché non lo amavo, senza tanti giri (e raggiri)

Chi mi ha messo il cerino in mano da povera fiammiferaia? Tu o io?

Roots

Di nuovo senza.
E di nuovo l'errore di concedere a qualcuno di farmi sentire "quasi adatta".

Io ti amo per come sei, ti chiedo solo di fare attenzione.
Che il tempo passa, vero. Ma non tutto si aggiusta quando e come lo decidi tu.

Ti chiedo di non farmi soffrire. Di fare attenzione quando pensi di afferrare con forza un braccio, che l'osso è ancora fragile.

Ma tu hai detto, senza neanche un battito di ciglia.
E l'hai detto a me.
Che lei ora è la persona più importante della tua vita.
Lei che abbassa lo sguardo quando mi vede ed è la tua ombra, emotiva, fisica.
Lei che abbassa lo sguardo e non sa sostenere il mio.

Non hai fatto attenzione. E io merito attenzione.

In fondo è solo un cambio.
Ma per me tu eri famiglia, quella scelta.
E non pensavo di essere accantonata. Di nuovo.

Facciamo che da oggi ci sono solo io.
In fondo, sono l'unica che, volendo o no, non si è mai potuta assentare da me.
Credo di potermi fidare di me. Di nessun altro più.

venerdì, marzo 25, 2011

cazzate

Tipo che mi ha baciato uno che ha 14 anni in meno di me.
E mi è piaciuto.
Molto.

Ecco.
E ora penso che sia stato un errore. Di solitudine.

You see troubles in her eyes.

domenica, marzo 13, 2011

Rainy days... Shining people

La vita ha episodi che in qualche misura te la rendono accettabile.
Con tutta la fatica che c'è in giro a sorridere.
Mi piace pensare che il lato buffo serva a tenerci in piedi.
E anche a non perdersi cose così piccole che se non ci fai attenzione le calpesti.

COUPLES... in giro in allegra compagnia

lui e lui
lei e il suo cucciolo di uomo
io e l'ombrello

il mio ombrello era rosso ;-)

MOVIES... e polpette
sciropz: andiamo al cinema?
amico: si, ma prima polpette e chiacchiere in un posto che conosco.
sciropz:... Epperò il barista uguale a Keanu Reeves è un colpo basso!
amico: Tranquilla, ha il quoziente di intelligenza di questa polpetta.

CARNIVAL AND 150... Chiamparino virus
Ci metti una sera intera a truccarti e a creare un costume stellare
E lo fai bene, fottutamente bene
(che ti fai un po' paura da sola a guardarti allo specchio)
Generico under 30: ma ti sei vestita da tricolore?
...
Sciropz: Diana dei Visitors ti avrebbe mangiato, ringrazia che è solo un costume.

e per i nostalgici...



E FUORI PIOVE... dentro anche

Ma va bene lo stesso.
Il barista mi ha regalato un cioccolatino.
Madeleine Peyroux sta addolcendo l'aria con note di velluto.
E il tempo sarà cura e antidoto alla tristezza.
E sennò ci farò l'abitudine, al mio lato Pierrot. Clown triste.
Ma pur sempre clown

domenica, febbraio 20, 2011

Stupirsi... Maddechè?

Sto abituandomi alla parte cinica di me.
Nel senso che non sto attaccandola a botte di anticorpi e ho deciso che va bene lo stesso. Vado bene anche cinica.
Però poi mi scopro a sentire magma dentro.
Che non ho affatto un cuore cinico.
Che a volte lo preferirei.

Sono giorni di dolce a colazione, dolce a pranzo, dolce a cena.
Sono giorni di amaro dentro.
Sono giorni in cui la bilancia è nemica.
Ieri però ho rifatto il letto, dopo un tempo infinito.

Mi sento come chi ricomincia a camminare e, onestamente, è molto faticoso.
E lo faccio senza appoggio.

Anche a questo, ormai, ci ho fatto l'abitudine.

Però ci penso spesso e penso che se faccio tutta questa fatica a far scorrere il tempo, se, senza dolore ma consapevole, non sento che c'è un gran motivo di farlo scorrere.
Ecco.
Se sento tutto questo.
Com'è che non mi arrendo?

Perché stanca son stanca. Senza dubbio.

Telefonata.
Io: ciao papà, c'è mamma?
Papà: si c'è, ma a me non hai nulla da dire?
Io: (no, purtroppo) si certo, forse vengo a trovarvi, forse vengo per cena... bla bla..
Papà: ti passo mamma

Sono quasi due mesi che non li vedo. I miei. E non li sento. I miei.
Miei?

mercoledì, febbraio 02, 2011

e se...

mi fossi arresa?
Non so.
Mi pare di occuparmi solo e unicamente degli altri.
Trascuro qualsiasi cosa che sia di puro ed egoistico tornaconto personale.

E se mi fossi abituata a guardare tutto da un oblò?
E si, mi annoio un po'.
Ma mi pare che ci sia poco per cui tirarsi su le maniche e lavorarci un po'.
Io sono qui, non sto cercando nulla, non voglio nessuno.

Forse dovrei capire che, esattamente come per il lavoro, anche per l'amore occorre lavorarci duro, impegnarsi molto.
Ma mi pare che nessuno mi assuma.
E di essere una libera professionista
(per quanto la frase risulti infelice) mi sono stancata un po'.

Cupido? Ma ti sei scordato che una freccia era anche per me?

venerdì, gennaio 21, 2011

sottovoce

(diciamolo piano)

Oggi mi sono svegliata sotto un sole meraviglioso, un cielo azzurro.
La musica che riempe la stanza.
Qualche pezzo revival, qualcosa di nuovo, qualcosa di inatteso.
Come tutte le giornate dovrebbero essere.

Ho una nuova casa in arrivo.
Un biglietto di sola andata per Londra, che dovrò decidere se convertire in una sana e breve vacanza o in un progetto senza neanche un appoggio.
Ho nuovi amici.
Ho conosciuto il nuovo amore del mio vecchio amore.
(avrei preferito fosse detestabile, ma non lo è affatto)
stanno modificando la nostra casa nella loro casa (e a questo non farò mai l'abitudine, quelle pareti nella mia testa sono nostre ed è un po' come visitare la casa dei tuoi dopo che l'hanno venduta a qualcun altro, fa troppo male)
Ho cambiato dentista e quello nuovo dovrà avere cura di me, perché lo esigo, lo pretendo, finalmente so che è umano, giusto e corretto pretendere che chi deve prendersi cura di te lo faccia. Punto.
E non è poco. Per me che di me non so prendermi cura e di me non si è mai preso cura nessuno.

Ho il cuore vuoto
e forse è proprio così che si può iniziare a riempirlo.

Ho la sensazione (ma diciamolo piano) che sono stata male a sufficienza.
Che ho spurgato tutto l'amaro,
che non dovrei aver bisogno più di stare sotto sale.

Sono una melanzana pronta per la parmigiana.
(ma diciamolo piano)

martedì, gennaio 18, 2011

quando?

Quando è tempo di partire?
Quando lo è stato per voi?
Avete avuto paura?
Avete stretto una mano forte forte e vi siete lasciati condurre?
Qualcuno vi ha detto: non ti preoccupare, ci sarò io?
L'avete detto voi a qualcuno?

Io sono qui.
chiudo le mani a pugno e penso che forse dovrei saltare.
Ma penso anche che non c'è nessuno a dirmi: non ti preoccupare, ci sarò io.

e ho paura di farmi male, davvero davvero male.

domenica, gennaio 16, 2011

:-)

c'è un "sola andata" che mi aspetta.
Era tempo.
Era troppo l'egoismo intorno.
che si spaventa appena sente il mio dolore ma che non si lesina nel caricarmi il suo
Era troppo il dolore.
L'attesa.
La speranza che fosse tutta questione di impegno.
e a impegnarsi così le energie si perdono tutte, lentamente, senza pari fatica.
era tempo.

ora c'è.

basta coltivare con pudore questo nuovo piccolo percorso.

...

Mi arrendo.
Sono le 2 e 15.
Oggi le ho provate tutte per sentirmi felice.

ora sento solo un'unica totalizzante sensazione

la voglia di vomitare

venerdì, gennaio 07, 2011

insalata mista

un anno se ne va
un anno arriva

stanca oltre misura
subito pronta a riattivarmi

Cose in libertà che non so più se fanno male, bene... Però fanno.
La lavatrice ha smesso di funzionare in due momenti diversi con due problemi diversi.
Lo scopino del cesso mi è rimasto in mano, tranciato in due da non si sa quale forza occulta.
Ho dimenticato la pentola con il pollo sul fuoco e mi sono svegliata in val padana in piena notte. Risultato: tutto sa di pollo bruciato, me compresa, da 3 settimane.
Il dentista mi ha fatto una funesta previsione per un problema ai denti. Ci ha aggiunto una serie tendente infinito di zeri e mi ha allungato la parcella.
Ho ripreso i kili che miracolosamente avevo perso, con gli interessi, credo.
Casa è così esplosa che se entra un ladro si arma di santa pazienza e mi fa le pulizie per pietà.

Però...
Avrò tra qualche mese una nuova casa in un luogo che adoro.
Ho risolto un brutto litigio con una persona e ora siamo amiche, forse per davvero.
Ho capito che una persona la ami per sempre, devi solo capire come fare senza farti male.
Ho ritrovato un'amica che pensavo persa nel tempo.
Ho tre paia di scarpe nuove.
Ho imparato che piangere a volte fa bene.
Ho deciso che non dubiterò MAI PIU' del mio istinto, non ho tempo.

e soprattutto...
So che tutto in qualche modo si aggiusta
e che c'è un'unica direzione che possiamo percorrere

ed è avanti.

e allora che sia avanti tutta.