Sono un'inguaribile ottimista.
Ho sempre un buon motivo per sorridere, anche se a denti stretti.
Però come augurare un buon anno se:
i telegiornali sono tutti telenovele. Si fa fatica anche a intuirla una notizia, quando viene detta, soffocata com'è tra l'ultimo truculento delitto, la ricetta del panettone e i saldi...Già i saldi, notizia da prima pagina. CI SONO I SALDI.
E chi se ne frega. A stento distinguo una marca dall'altra, figuriamoci una collezione "up to date" da una fondo di magazzino.
La stagione dei saldi ai telegiornali è attiva da mo'. 10 notizie sciocche per soffocarne una importante appena accennata.
E io continuo a essere ottimista, ma mi chiedo se sto investendo questo ottimismo nel paese giusto.
CERTO C'E' INTERNET, manco fossi Neo. E allora ditemelo che in questo paese l'unico modo che ho di essere informata è chiudermi in casa, mettermi un bel connettore sul collo e vedere la "struttura" tramite il mio fedele portatile.
Ditemi che camminare per strada non serve più (e non è sicuro, un po' di sana politica del terrore non guasta mai).
Che leggere un libro o un giornale è preistorico.
Che parlare con le persone è inutile, loro vivono in un mondo di ovatta senza urti nè scossoni.
Ma a me piace camminare, mi piace parlare con gli altri, mi piace vedere cosa sta fuori dalla finestra senza filtrarlo attraverso un monitor. (ad esempio ora ci sono due piccioni che beccano briccioline sul davanzale e mi fissano "con sguardo da piccione")
A me piace sorridere e anche sbagliarmi e prendere a pechinate il muro e arrabbiarmi e divertirmi di tutta e tanta umanità. A me piace sporcarmi di umano, forse lo faccio nel paese sbagliato, nella città sbagliata, ma continua a piacermi.
Perché diciamolo...Computer, Tv, sempre uno scatolo con un vetro davanti.
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