Il parco, la pioggia.
Passi attutiti dal nostro silenzio e dal continuo sfiorarsi di una mano,
un tocco lieve.
Ti giri con lo sguardo timido e imbarazzato, sorridi e mi dici: "che c'è?"
Lo sai che c'è e sai anche cosa non c'è.
Questa città ci ritaglia intorno un pomeriggio che non esiste
e noi avidi lo cogliamo.
Come le tue labbra e il tuo petto.
Che mi inchiodano a questo muro di una strada sconosciuta,
di una città eterna.
Basta, dici.
Ti allontani ma non abbastanza da smettere di sfiorarmi la mano.
Non dire basta, baciami ancora.
E il mondo è fuori, fuori dalla finestra, fuori ad attenderci questa sera, tra il quotidiano e il consueto.
Tutto scorre piano e lento come questo pomeriggio che non c'è.
Come la tua schiena quieta e il tuo respiro da guerriero a riposo...
Non lo dici, ma sento che questo riposo tu lo inseguivi da un po' e nonostante tutto pensi ancora di non meritarlo.
Ma chi può decidere cosa meritiamo se non noi?
Lo penso mentre accarezzo la tua testa morbida e seguo le linee del tuo viso farsi dolci e bambine tra le mie dita.
Ora io e te.
Il resto è fuori, il resto è poi.
6 commenti:
il resto...chissà....ma è poi così importante?!
Tornata a sorridere?:-)
eh Fusis, il resto, soprattutto il suo resto, è molto importante.
Ma lo sappiamo entrambi e nessuno lo mette in discussione.
Salvietta, si, di un sorriso bellissimo. Non ci sarà un resto per noi, ma quella parentesi è stata meravigliosa, intensa e voluta.
Il tempo sospeso sembra caratterizzarci da diversi anni :-)
si infatti volevo dire che il resto (non quel resto ;)) non è importante quando già la parentesi riesce a darci "un sorriso bellisssimo", lampi di gioia intensa e ci riempie....anche solo per un pò!
un abbraccio
Meno male, è un piacere sapere che sorridi di nuovo.
Ciao
Il punto è: se assaggi il miele, poi, come ti accontenti dello zucchero? Sono in assoluta crisi da miele ;-P Ma sorrido ancora...anche se...beh, il miele arriva ogni 7 anni...azz..
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