mercoledì, aprile 08, 2009

W

premessa: questo post è uno sfogo a due mesi infernali che capirò solo io (e Tarzan va...), ma mi serve, per cui bon, beccatevelo

Caro W,
se ti definissi il mio stato d'animo, ne avresti di paura nelle vene.
se ti dicessi senza il velo del pudore cosa penso di te, forse ti farei male.
Ma tu sei di gomma, per cui cosa spreco energie nella tua direzione?

Parli di fiducia, di collaborazione, di riflessioni con cui confrontarti dopo mie affermazioni.
Io parlo di fatti e "i fatti cosano", come diceva una donna che ho molto amato.
Hai fatto il tuo primo passo riparatore, quando ormai la voragine si era aperta.
A tuo dire in virtù delle mie ultime parole, parole che ti ho urlato, ma che pesavano molto meno dei tuoi comportamenti.
E se non fosse successo quel che invece è successo, non ti saresti mai sognato di bussare alla mia porta.

La fatica di questi giorni è stato rendersi conto che ti ho dato un ruolo che tu non hai e ti ho dovuto anche mettere in bocca le frasi con cui esporti, i discorsi con cui partire e i risultati da portare a casa.
La pesante sensazione che muovevi i passi perchè pestavo i piedi, non perché quei passi era giusto muoverli ed era onesto che fossi tu a farli.
Ed è una fatica oltre ogni possibilità umana.Tant'è che a casa ho portato solo amarezza.
Io ti ho dato fiducia pur avendo molti dubbi, condividendoli con te perché ti sia chiaro il punto da cui parte il nostro rapporto.
Credo tu sia stato davvero maestro a fregarmi, la tua sembrava una mano tesa e riconoscente...invece volevi solo saltarmi in spalla e ottenere quello che da solo non avresti mai potuto manco immaginare.
E se non è così dimostramelo, ma con i fatti, non a parole.

E sono arrabbiata con me, perché nel caos ho coinvolto anche altre persone, persone con cui ho forzato la visione di te, perché per un attimo ho voluto credere che eri dove dicevi di essere.
E sono arrabbiata perché ho rischiato di perdere moltissimo.

Ma la vita è generosa sempre, per cui in questo vortice orrendo ho recuperato l'unica cosa a cui tenevo davvero.

Tienti la tua corona di carta. Se davvero ti basta per esser felice.

Io ora sono sul balcone e tu in mezzo alla strada.
E ti guardo, ti osservo e aspetto che il tuo prossimo passo sia da uomo adulto e non da coniglio.

La porta è sempre aperta se sarai un uomo e non un coniglio.
Certo, ora è una porta, i portoni ormai son serrati a doppia mandata.

5 commenti:

thecatisonthetable ha detto...

In effetti, non ho capito nulla.

Anzi, ho capito una cosa sola: che tu sei brava, perchè La porta è sempre aperta se sarai un uomo e non un coniglio.

Per quel che mi riguarda, invece, le porte si barricano. E io mi siedo sulla sponda del fiume in attesa di veder passare...

Un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Spero che tu possa stare meglio presto, qualsiasi cosa questo possa significare.
Un abbraccio

Mblue ha detto...

Passerà, come tutto.
E in ogni caso ho accanto una roccia, per cui un appiglio sicuro c'è.
@Cat: io per ora sono sul balcone e vedo un po' che combina quello giù in strada, se non combina niente resto in attesa anche io sulla sponda :-)
@Cincia: fortunatamente il tutto non tocca gli affetti, per cui è proprio solo una bella e sonora incazzatura, ma senza strascichi sul cuore.

Mblue ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
collectif RAPA ha detto...

Manco io ho capito molto, ma vorrei lasciare una dichiarazione, così, giusto per metter le cose in chiaro:
Caro W, fai attenzione, perchè rompere i marroni alla Sciroppata e farla stare male è un gioco molto pericoloso.
Qui siamo in tante e agguerrite, e ad un suo fischio, come scorbutiche caprette di montagna, veniamo volentieri a farti un pandoro mandorlato così.
Che noi fanciulle sembriam tanto soffici e pacioccone ma abbiam la cucuzzetta dura e i denti acuminati.
Fai te, eh.
Alice minacciatrice