domenica, gennaio 31, 2010

E oggi ancora...

Domenica
giorno di riposo
giorno di festa


I miei non chiamano da un paio di settimane.
Ci sono sempre stata abituata, ma da quando la casa è vuota, l'eco di questa assenza è più pesante.
Ho anche fatto la contromossa, chiamo io, ma sentirmi dire "devo scappare, c'è tuo padre che chiama, c'è tua sorella che chiede, c'è tua nipote che urla..."
ecco poi pesa il doppio.

E alzarsi, senza averne voglia
e truccarmi,
io che lo faccio così poco, per dare una cera migliore a un brutto umore
e vestirmi, per uscire, non so bene dove

potrei stare tutto il giorno in casa, lo vorrei.
Ma è come stare allettati quando si è malati.

Ogni tanto devi girarti da un lato e poi dall'altro, sennò peggiori.

E in tutto questo sentire intorno le persone raccontarsi una favola
che non esiste,
solo perché hai candidamente ammesso che no, da sola non stai bene:
Ma sai che ora non ho più l'ansia se non esco tutte le sere?
(e tu sai che ce l'ha e che spippola sul cellulare come un pazzo alla ricerca di ganci nell'unica sera in cui non ha trovato nessuno)
Guarda che la solitudine non è male
(e a casa marito, figli e un focolare che parla di famiglia la aspetta...ah e mentre te lo dice la madre la chiama per sapere come sta)
Ma sai che ti farà bene stare sola
(e tuffa il volto in lenzuola che qualcuno ha amorevolmente lavato e stirato)

e tralascio le scene che mi fanno orrore, che vorrei neanche nominarle...
così magari non sono mai esistite

2 commenti:

fusis ha detto...

proprio tu mi hai insegnato che i cambiamenti drastici fanno bene, che poi (in un tempo imprecisato) si sta meglio, che ci si sente più forti e migliori. Io non ci credevo, ma poi...in un poi improvviso, è stato così.
un bacio

Mblue ha detto...

eh lo so Fusis, ma finché non arriva quel momento zero è tutto di una fatica enorme...so che arriverà, mi chiedo solo se sarò capace di stare in piedi nel mentre.