lunedì, novembre 02, 2015

Un messaggio in una bottiglia

Proprio quando pensi che tutto intorno giri già fuori controllo.
Quando non sei neanche in grado di pianificare le 12 ore a seguire, figuriamoci la settimana.
Quando il numero di appunti in agenda supera anche il tempo umano di leggerli (e magari anche dargli seguito a 'sti benedetti appunti)
Quando il livello di stress è tale per cui il tuo corpo non è che manda segnali. Manda cannonate in tutte le direzioni, possibilmente colpendoti.

Quando pensi:
Oh, venerdì sera è per me (e per te). Un ritaglio di poche ore che pare un gioiellino tra uno stress e l'altro.

Ecco, pensa qualcos'altro.

Perché una balena di acciaio inghiotte chi doveva essere parte del tuo piccolo momento speciale.
Te lo restituirà, con comodo, tra un paio di mesi.

La balena era affamata e non ha aspettato la settimana programmata.
La balena è incurante che il gioiellino era fragile e bisognoso di quel venerdì sera. Per sapere se esiste o è solo un miraggio nella testa di Sciropz.
La balena ha aperto le fauci e se lo è preso.

Ora chiudo i miei pensieri in una bottiglia e la lancio in mare.
Dentro ci sono le cose che avrei voluto per noi: tempo, sguardi, silenzi, i colori di una piazza in cui vivo con amore infinito, abbracci. Parole pesate e solo volute.

Ci aggiungo anche una confezione di lassativo.
Che se per caso la balena ha intenzione di inghittirsi pure questa bottiglia,

che almeno se lo ricordi per un po'.

martedì, ottobre 20, 2015

N.E.R.

Nessuno ti introduce alle nuove dinamiche amorose. Ci finisci dentro tipo quando inciampi e prendi una gran capocciata sullo spigolo del comodino. Praticamente ci sbatti contro.

Per cui quando incontri uno e pensi DIO (o chi per lui) SIA LODATO, NON E' FIDANZATO, NON E' SPOSATO, NON E' "TIPO, IO CIOE' SONO PER L'AMORE LIBERO".

Insomma è normo-single.

Ecco capita che appena tu accenni a un minimo di rapporto che non sia sessuale, ti senti dire:

"yo yo yo, tipa! Guarda che questa è una N.E.R.!"

Ecco, tipa (cioè io) non stare tanto a googlare sperando che il significato di NOT EXPECTATIONS RELATIONSHIP ti chiarisca in che cavolo di spigolo hai battuto la testa.

Non sei finita in un "vediamo che succede, non partiamo in quarta, siamo adulti, siamo persone che devono conoscersi prima di definire il proprio rapporto"

NO

Sei semplicemente finita con l'ennesimo stronzo che pensa sia normale CHE TU non abbia aspettative e CHE LUI abbia esigenze a cui tu sarai sempre disposta ad andare incontro.

Sai che c'è? Hai proprio ragione TIPO, non ho aspettative con te.
Per cui fammi il santissimo favore di non azzardarti più anche solo a immaginare che se dico pubblicamente che vado a cena. SIA SOTTINTESO CHE LA CENA E' CON TE.

Non lo è per nulla. :-)



venerdì, ottobre 16, 2015

Tanto per cambiare... Uomini

Torno dopo secoli. Dopo secoli eppure è ieri.
E toh? Sempre le stesse menate. :-)
Questa è per te.
Uomo che attraversi le strisce, mi investi gli occhi,
mi sorridi mentre in retromarcia mi butti a terra e poi sparisci.
Tutto senza neanche essere mai salito in auto.

Non ringrazierò mai abbastanza le notti (poche) in cui ti ho guardato dormire e ho pensato che la distribuzione della bellezza è un po' come me che cucino una torta, ingredienti a caso.
A te la ricetta è uscita perfetta.
Il tuo profilo, il tuo collo, il tuo sorriso, i tuoi denti,le tue spalle e quel verde profondo negli occhi che sa di montagna e di caprette di Heidi.
Eppure da qualche parte la solita legge di compensazione cosmica agisce ancora.
Sei pieno di meraviglia eppure vuoto di sentimenti.
Vuoto ma così vuoto che il mio frigo in tempi di battaglia sembrava al confronto il banchetto di Re Sole. Vuoto di affetto, vuoto di sentimenti, vuoto.
Sei un bulimico d'amore, mangi mangi e vomiti tutto.

E io ad aprire la porta di casa e farti entrare come un gatto.
E tu, come un gatto, a uscirtene appena avuto carezze e croccantini.

La prossima volta investimi, perché se non lo fai tu, giuro, 'sto giro mi autoinvesto da sola.

mercoledì, giugno 22, 2011

No sound

Ore 4.
Se urlo senza emettere un suono, chi mi sentirà?

lunedì, giugno 20, 2011

La locandiera

Che una pensa: "Ok, un intero week end di svacco e riposo.
Magari anche sesso (si, ragazzi, direi che ci vuole anche quello)"

e no, mia cara... NO NO NO :-)

Che venerdì suona il citofono in ufficio e apri la porta.

Ciao sono il tuo amico di Londra, ora sono in Italia
(direi che questo lo avevo capito aprendo la porta)
mi ospiti?

Certo che si, a me piace la casa rumorosa, odio il silenzio, odio la solitudine di quei muri.

Ehm... domani arriva il mio nuovo fidanzatino fresco fresco da Roma, ehm ehm... Ospiti anche lui?


E certo due, a me piacciono le storie d'amore,
anche se non sono la mia.


Poi passa l'istruttorino biondo più bello del pianeta.

Ciau Sciropz, pliz pliz pliz, mi presti l'auto così vado a prendere il mio amico del Triveneto e poi devo fare la spesa per i miei coinquilini... e poi te la lavo eh!

E certo tre, a me piace pensare che una cosa regalata vada condivisa, che se non è mai stata tua che fai la padrona a fare??
(il mezzo è un regalo dei miei: "per darla a un extracomunitario clandestino la diamo a te" ah beh...)

Ecco.
Il mio week end mi ha visto a piedi, con un biglietto dell'autobus tra le mani, senza sesso.

Ma con un sacco di persone intorno che a ogni ora mi cercavano, volevano incrociarmi, hanno riso con me, hanno fatto interminabili passeggiate.

Ognuna di loro aveva un pezzo di me, chi la casa, chi l'auto, chi il mio tempo, che mica posso raccontarvi tutto in un post.

Da tutte ho avuto un pezzetto di cuore.

A tutti è rimasta la mia voglia di vivere come se fossimo una grande famiglia, vivere come se anche quando fuori è un giorno fragile, qualcosa di sicuro, un porto in cui tornare c'è per tutti.

Forse anche per me.
Che dalla solitudine non riesco più a uscire. Come una grotta.